il quadro
Il bell'addormentato è risvegliato da una signora del paese dei caschi.
I monumenti di caschi e di scarpe tacco 12 sono celebrazioni o relitti di un consumo che ha desertificato tutto?
Perché il giovane principe è in un sarcofago? È morto? È in catalessi? È ubriaco ed è finito lì?
La signora dei caschi aiutata dalle amiche lo bacia per risvegliarlo o gli sussurra parole di commiato?
La ragazza che fa yoga vuole captare l’energia del Grande Casco?
I felini fra le nubi sono presenze o allucinazioni?
Il collage del 1970 faceva parte di una serie di appunti rapidi da trasformare in seguito in quadri a olio.
Il quadro digitale è cresciuto seguendo un suo percorso e sviluppando le storie implicite nel bozzetto, con trame allora impreviste.
i particolari
Intorno al sarcofago scoperchiato si rovesciano usi, favole e miti antichi. Non è l'uomo a risvegliare le donne addormentate, o a sacrificarle sul suo catafalco. Sono le donne a risvegliarlo col loro amore e la loro capacità di stimolo.
La celebrazione delle scarpe dipende dal fatto che quando ho realizzato questi quadri vivevo in una zona famosa per le sue scarpe, le cui fabbriche hanno perfino monumenti cittadini.
I caschi sono oggetti estranianti per eccellenza, maschere spersonalizzanti tipiche del nostro tempo.
I caschi da un lato proteggono la testa, dall'altro nascondono la faccia e disumanizzano la persona. Si prestano perciò ad essere celebrati come monumenti nel deserto, e come emittenti e riceventi di pensieri, sensazioni, vibrazioni.
La ragazza orientale in posizione del loto cerca di attivare collegamenti sottili servendosi del casco come antenna.
La coppia di nudisti è indifferente a ciò che accade alle sue spalle. più interessata a ciò che non accade di fronte.