lo zafferano di navelli
2022
Vettoriale, cm 63x100, 400 dpi
il quadro
Lo zafferano di Navelli è fra i più pregiati. Fu importato dalla Spagna nel 1230 dal frate Domenico Santucci, capostipite della nostra famiglia. Lo zafferano è molto costoso, perché richiede una lavorazione manuale lunga, delicata, esperta e paziente, per pulire i bulbi a novembre e per separare i pistilli dagli stami senza rovinarli quando in primavera si raccolgono i fiori.
Il fronte occidentale del paese mostra come le case sorgono addossandosi l'una all'altra in un gioco di incastri movimentato ma al tempo stesso armonioso.
Per rappresentare la mano che coglie il fiore e il lavoro nei campi necessario a coltivarlo mi sono rivolto a Renato Guttuso, pittore siciliano che ha saputo rappresentare con forza e con passione la dura vita di operai e contadini italiani del primo Novecento.
i particolari
Ho raffigurato il frate col volto vasariano di Lorenzo il Magnifico, che con Navelli non c’entra niente, ma che assomiglia a mio padre, a raffigurare la discendenza familiare. In realtà mio padre, che da avvocato aveva rispettato la tradizione professionale di famiglia, non essendo uomo di potere ma di pensiero, aveva un volto assai più bonario di quello del principe mediceo.
Membro dell'Inquisizione, fra Domenico Santucci era andato in Spagna per una missione inquisitoria, e forse per consolarsi tornando a Navelli aveva portato alcuni bulbi che nella piana trovarono le condizioni ideali per sviluppare una pianta di qualità molto superiore a quella spagnola.
Ho raffigurato il mio antenato nell'atto di mostrare i preziosi bulbi ai confratelli o ai familiari. I bulbi a novembre devono essere tirati fuori dalla terra e ripuliti uno per uno, per poi ripiantarli in attesa della fioritura primaverile. Questa paziente operazione da fare a mano contribuisce ad alzare i costi di produzione.
Il fiore di zafferano va colto a mano. Gli stami gialli e il pistillo rosso vanno separati dai petali che si buttano, e riposti in contenitori diversi. La parte più preziosa è il pistillo rosso, che va staccata alla base con gesto preciso per non rovinarlo. La rude mano contadinesca di Guttuso riesce ad essere molto delicata quando dalla zappa passa al fiore.
"Contadini al lavoro" è un quadro del 1951. I contadini sono siciliani, e Guttuso col suo stile duro e forte ne interpreta la durezza della vita e del lavoro, chini per molte ore sulla terra. Io li ho presi a prestito per illustrare il lavoro manuale necessario alla coltura dello zafferano, anche se esso impiega parecchie donne, specialmente per la pulizia dei bulbi e il trattamento dei fiori.
Io ho conosciuto Guttuso nello studio di Carlo Santonocito, scenografo siciliano amico di mio padre. Ne ho sempre ammirato il forte espressionismo, i colori intensamente meridionali, l'impegno politico e sociale.
Il piccolo Oratorio della Confraternita del Gonfalon è una delle 14 chiese di Navelli, e sorge accanto al castello.
L'edificio addossato al castello è la chiesa secentesca di San Sebastiano, sorta sulle fortificazioni medievali del paese alto. Si vede ancora come il campanile sia la trasformazione dell'antica torre.
Le logge di Navelli, con i loro begli archi di gusto rinascimentale, si ritrovano nelle dimore più importanti, dal castello ai palazzi Onofri, De Roccis, Piccioli, Francesconi, e danno un tocco di eleganza all'insieme di edifici.